Scuola e malattie croniche non trasmissibili

La scuola svolge un ruolo cruciale nello sviluppo psicologico e sociale dei ragazzi con malattie croniche non trasmissibili.

di Luciana Indinnimeo




Creare un clima di collaborazione tra genitori, insegnanti e personale scolastico è di primaria importanza per aiutare i bambini con malattie croniche non trasmissibili a partecipare alla vita scolastica e a gestire le loro esigenze specifiche. Le difficoltà in ambito scolastico possono determinare sentimenti di diversità e condizioni di esclusione che interferiscono gravemente sul coinvolgimento dei ragazzi nelle attività scolastiche ed extra scolastiche.

La comunicazione tra genitori, insegnanti e personale scolastico deve essere frequente e aperta per monitorare il benessere del bambino e affrontare eventuali problemi emergenti.

Da non trascurare i compagni di classe, i quali, attraverso la sensibilizzazione alla malattia del compagno, possono ridurre il suo disagio psicologico e promuovere la sua inclusione.

Anche l’ambiente scolastico in cui il ragazzo con malattia cronica vive deve essere sicuro e accogliente.

Questi sono alcuni degli elementi strategici necessari per affrontare con efficacia ed efficienza la gestione delle malattie croniche non trasmissibili durante la vita scolastica.

Da giugno 2023 partecipo al Tavolo Tecnico presso l’Intergruppo parlamentare obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, per definire un insieme di proposte di carattere politico, economico, sociale e sanitario che favoriscano l’inclusione scolastica del bambino/adolescente con diabete di tipo 1.

La complessità diagnostico-assistenziale del diabete di tipo 1 in età pediatrica impone un approccio e una gestione interdisciplinare ed integrata del bambino/adolescente da parte di un team di operatori con diversi livelli di competenza. È noto che problemi analoghi sono presenti nella gestione di bambini/adolescenti affetti da epilessia, grave allergia alimentare, asma (Raccomandazioni per la gestione del bambino allergico a scuola- Commissione della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica e Federasma Onlus - 2011).

La scuola svolge un ruolo cruciale nello sviluppo psicologico e sociale dei ragazzi, concorrendo a formare competenze, occasioni di confronto e di relazioni. Deve essere considerata, così come riferisce la Comunità Europea, luogo privilegiato di educazione e di tutela del diritto allo studio e alla salute.

La presenza a scuola di uno studente con malattie croniche pone il complesso problema della somministrazione dei farmaci durante l’orario scolastico, sia per la gestione ordinaria, assicurando la continuità terapeutica, sia per la gestione delle emergenze.

Questo presuppone la necessità di un’adeguata informazione e formazione, definendo e condividendo un percorso tra la famiglia, il personale scolastico, il pediatra di libera scelta, i servizi sanitari territoriali, per precisare i compiti di tutte le figure coinvolte.

Nell’ambito della tutela costituzionale in base agli articoli 3 (principio di uguaglianza), 32 (diritto alla salute), 34 (diritto all’istruzione), 38 (diritto all’assistenza sociale), numerose norme e provvedimenti hanno cercato di definire nel corso degli anni interventi finalizzati all’assistenza agli studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico, per tutelare il loro diritto allo studio e alla salute.

Offrire allo studente con malattie croniche e alla famiglia le migliori condizioni di accoglienza e di sicurezza in ambito scolastico è questione complessa e delicata che impone adeguate decisioni giuridiche e politiche, non più differibili. .