Opportunità dalla Crisi

Peggio di una crisi c’è solo l’incapacità del sistema
di affrontarla in modo efficiente valutando
scenari e disegnando strategie adeguate.
Siamo di fronte ad una grande opportunità.

di Luciana Indinnimeo

direzione.areapediatrica@sip.it

L’etimologia del termine “crisi” deriva dal verbo greco krino = separare, cernere, in senso più lato, discernere, giudicare, valutare. Nell’uso comune ha assunto un’accezione negativa e viene utilizzato per indicare il peggioramento di una situazione. Se invece riflettiamo sull’etimologia della parola, possiamo coglierne anche una sfumatura positiva, in quanto un momento di crisi, cioè di riflessione, di valutazione, di discernimento, può trasformarsi nel presupposto necessario per un cambiamento in meglio, per una rinascita, per un progresso.

La terribile pandemia determinata dall’infezione da Sars-CoV-2, rispetto alla quale attualmente non è possibile fare previsioni certe, ha prodotto alcune opportunità e strategie per affrontare la crisi. Viene ampiamente discussa, come testimoniano esperienze cliniche e studi scientifici pubblicati di recente, la possibilità di impiegare test diagnostici rapidi (pochi minuti) per evidenziare le proteine del Sars-CoV-2, i cosiddetti “test antigenici”. Si tratta però di indagini diagnostiche con una sensibilità inferiore al 60%, non di certo paragonabile alla sensibilità (95%) della Real-Time reverse transcription Polymerase Chain Reaction (RT- qPCR). Sono a basso costo e consentono di testare e di ritestare, in base all’incidenza del covid-19 nella comunità, ampie porzioni di popolazione moltiplicando la percentuale di identificazione dei soggetti contagiati dal virus. La strategia basata sulla tempestività, rapidità e basso costo dell’indagine potrebbe essere efficace e aprire un nuovo modo per identificare e prevenire i cluster di covid-19. È un argomento in rapida evoluzione, speriamo di avere a breve raccomandazioni definitive.

Soprattutto in Occidente, la pandemia da Sars-CoV-2 sta accelerando l’ingresso in un mondo in cui il benessere individuale e sociale è sempre più dipendente dalle ICT, cioè dalle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. È il processo che Luciano Floridi, Filosofo della Scienza, chiama passaggio di un popolo dalla “Storia”, iniziata con l’invenzione della scrittura nel IV millennio a.C., all’“Iperstoria”, nel senso che sono sempre più le persone nel mondo che stanno potenziando l’impiego delle ICT per promuovere benessere, crescita individuale e sviluppo generale.

A mio avviso stiamo anche assistendo alla definizione di un processo già in atto da anni, cioè il naturale e graduale rinnovamento e la trasformazione dei singoli stati in sistemi multi-agente. È sempre più chiaro infatti che i problemi globali attuali – dall’ambiente alle crisi finanziarie, dalla giustizia sociale ai fondamentalismi religiosi, dalla pace alla salute – non possono fare affidamento sulla sovranità del singolo Stato come unica fonte di risoluzione, ma devono coinvolgere e richiedere l’intervento anche di altri agenti e organismi sovranazionali.

A questo proposito, con una accelerazione senza precedenti, assistiamo al fenomeno della collaborazione/competizione tra e oltre le nazioni per produrre farmaci e vaccini contro l’infezione da Sars-CoV-2.

Sicuramente siamo in un momento di crisi sistemica che sta tracciando un solco tra il periodo pre- e post-pandemia, ma l’importante opportunità è essere consapevoli che peggio di una crisi c’è solo l’incapacità del sistema di affrontarla in modo efficiente valutando scenari e disegnando strategie adeguate