Scabbia:
malattia del terzo millennio

Una malattia altamente contagiosa
e dalla diffusione rapida. Il trattamento però è facile
ed efficace e si basa sull’applicazione di prodotti
che uccidono l’acaro responsabile, il
Sarcoptes Scabiei.

Maria Elisabetta Di Cosimo

Pediatra di Famiglia Bollate, Milano

La scabbia è una malattia infettiva della pelle causata dall’acaro Sarcoptes Scabiei variante hominis, che sopravvive per poco tempo (massimo 1-2 giorni) al di fuori del suo ospite naturale, l’uomo. Di solito provoca un intenso prurito e un’eruzione cutanea arrossata e rilevata (papula), che può colpire varie zone del corpo. La scabbia è altamente contagiosa e può diffondersi rapidamente nelle aree in cui le persone sono in stretto contatto fisico (ambito familiare, comunità scolastiche o ludiche).

Come posso contrarre la scabbia?

La scabbia di solito si diffonde attraverso il contatto pelle a pelle con una persona infestata.

Il periodo d’incubazione è di circa tre settimane.

A volte si diffonde indirettamente condividendo oggetti come vestiti, asciugamani o biancheria da letto usati da una persona infestata (eventualità rara).

È diffusa in tutto il mondo e può interessare persone di tutte le etnie e classi sociali.

Quali sono i sintomi della scabbia?

Il principale sintomo della scabbia è il prurito intenso, prevalentemente notturno. Oltre al prurito la pelle presenta delle lesioni papulose associate ad una sottile lesione lineare rilevata, di colore rosso-brunastro, tortuosa: il cunicolo (figura). I sintomi colpiscono nei neonati e nei bambini più piccoli:

la testa, il viso, il collo

i palmi delle mani, le piante dei piedi ma di solito non negli adulti e nei bambini più grandi, dove le lesioni si osservano a livello:

della parte inferiore dei glutei, nella piega dove si congiungono con la parte superiore delle cosce

della regione genitale maschile, della areola mammaria femminile

dell’ombelico

delle ascelle, dei fianchi, dei gomiti.




Quando una persona viene infestata per la prima volta da acari della scabbia, di solito ci vogliono 2-6 settimane prima che i sintomi compaiano. Se una persona ha avuto la scabbia prima, i sintomi compaiono 1-4 giorni dopo l’esposizione.

Una persona infestata può trasmettere la scabbia, anche se non ha sintomi, fino a quando non viene trattata e gli acari e le uova vengano distrutti.

Come posso prevenire la scabbia?

Se si è venuti a contatto con una persona infestata, gli accorgimenti da mettere in atto sono:

isolare la persona affetta, che deve iniziare tempestivamente le cure mediche

sostituire la biancheria personale, le lenzuola, le federe e gli asciugamani

lavare la biancheria in lavatrice a temperatura superiore ai 60°C

porre in un sacco impermeabile tutto ciò che non è lavabile ad alte temperature (coperte, cuscini, capi in lana), lasciarlo chiuso per almeno 72 ore e poi esporli all’aria

La diffusione indiretta può verificarsi più facilmente quando una persona ha la crosta.

La riammissione a scuola o in altre comunità può avvenire solo dopo 24 ore dall’inizio della cura specifica. Non sono giustificati interventi straordinari, quali la chiusura dell’edificio o la disinfestazione.

Come si può trattare la scabbia?

Il trattamento della scabbia è facile ed efficace; si basa sull’applicazione di prodotti che uccidono l’acaro responsabile (acaricidi).

La terapia di prima scelta è a base di permetrina al 5% in crema da applicare su tutto il corpo e da rimuovere con acqua dopo 8-14 ore. In genere la terapia viene ripetuta a distanza di una settimana (tabella).

Oltre alla persona infetta, il trattamento è raccomandato anche per le persone che sono state in contatto.

La biancheria da letto, i vestiti e gli asciugamani usati da persone infestate e persone con cui sono in stretto contatto devono essere decontaminati (vedi sopra).

I sintomi potrebbero persistere per qualche giorno ancora o anche per qualche settimana dopo la cura. La prognosi è ottima, non ci sono particolari complicanze legate alla parassitosi, sono però possibili e comuni infezioni batteriche dovute al grattamento.




Per la foto si ringrazia il dott. Massimo Papi, dermatologo, Roma.

www.cdc.gov/parasites/scabies/

www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=210&area=Malattie_infettive

www.ospedalebambinogesu.it/scabbia#.XWqbVCgzbct

www.ulss7.it/c/document_library/get_file?uuid=9153d52e-5bab-4ff7-84cd-173dd1ed0c6f&groupId=10181