La Pediatria in Italia:
una storia di successi
dal futuro incerto

La professionalità e l’impegno dei pediatri italiani
sono alla base dei grandi risultati della nostra Pediatria.

Alberto Villani

Presidente SIP

presidenza@sip.it

L’Italia vanta oggi uno dei più bassi tassi di mortalità neo-natale e infantile al mondo. Negli ultimi anni ha perso qualche posizione nelle graduatorie, ma resta ancora ai primi posti.

La Neonatologia italiana è tra le migliori al mondo e garantisce livelli assistenziali eccellenti nei terzi livelli. La Società Italiana di Pediatria (SIP) da molti anni ha posto l’accento sulla necessità di chiudere i punti nascita con meno di 500 parti e ha dato indicazioni su quali debbano essere le dotazioni professionali e strutturali necessarie a garantire un adeguato percorso nascita. In molte realtà queste indicazioni sono state ignorate con tutte le conseguenze del caso.

La qualità dell’assistenza pediatrica è documentata dalla significativa differenza che si riscontra in termini di precocità della diagnosi, appropriatezza delle cure, durata della malattia e bontà della prognosi decisamente migliore se il percorso avviene in ambito pediatrico, rispetto a quando a occuparsi di un soggetto in età evolutiva non sono i pediatri. Questo andamento è ben dimostrato in Oncologia pediatrica.

Per quanto riguarda la ricerca e la produzione scientifica, nonostante la limitata disponibilità di fondi, la Pediatria italiana è ai vertici internazionali in termini quantitativi e qualitativi.

Tutti questi splendidi risultati hanno come comune denominatore la professionalità e l’impegno dei pediatri italiani e sono sorprendenti, quasi miracolosi, considerate le difficoltà del contesto in cui sono stati generati e ottenuti.

La Pediatria italiana ha evidenziato negli ultimi anni delle difficoltà importanti nella gestione dell’obesità, nell’elevato numero di accessi al Pronto Soccorso, nel calo delle coperture vaccinali. In tutte queste situazioni hanno svolto un ruolo determinante la situazione socio-economica, l’instabilità politica con la mancanza di una programmazione, ma anche la disattenzione e per lo scarso impegno dei pediatri.

Per l’obesità si è riusciti ad arginare il fenomeno grazie all’azione coordinata del Ministero della Salute e delle Società Scientifiche. La SIP è protagonista del programma sulla corretta educazione nutrizionale nei primi 1000 giorni di vita e da anni ha promosso corsi di formazione in tutta Italia che hanno coinvolto moltissimi pediatri. La scienza dell’alimentazione sta riacquistando l’importanza che merita e i pediatri devono tornare a essere i nutrizionisti dell’età evolutiva a garanzia di una corretta nutrizione, equilibrata e completa.

Le vaccinazioni costituiscono un modello virtuoso a cui ispirare le attività nei prossimi anni. La produzione del Calendario Vaccinale per la Vita, scientificamente ineccepibile, ben sagomato sulla realtà epidemiologica italiana, frutto della collaborazione tra la Società Italiana di Igiene e Sanità Pubblica, la Federazione dei Medici di Medicina Generale, la Federazione Italiana Medici Pediatri e la SIP è divenuto il documento di riferimento del Ministero della Salute ed è entrato a far parte dei LEA, di recente aggiornati, premiando anni di impegno e lavoro.

Il preannunciato crollo del numero dei pediatri che continuerà nei prossimi anni (solo marginalmente arginato dall’aumento del numero degli specializzandi ottenuto grazie all’impegno dei docenti di Pediatria e della SIP) impone la necessità di elaborare un nuovo sistema che riesca in ogni modo a garantire la specificità pediatrica e il diritto di tutti i soggetti in età evolutiva di essere tutelati, assistiti, curati dal pediatra.

Il futuro della Pediatria presenta molte sfide, ma la SIP, come in passato, può contribuire a trovare soluzioni concrete di concerto con tutte le realtà pediatrica e le Istituzioni